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“Creepy Catholic Stories”: un pensierino per tutti voi!

Una penna spuntata

Furono giorni di shock totale, di lutto collettivo e di raccapricciato orrore di fronte a quella tragedia imponderabile. Poi, quando gli Statunitensi iniziarono pian piano a metabolizzare ciò che era successo in quel drammatico 11 settembre 2001, qualcuno cominciò timidamente a porre domande di natura logistica. Tipo: “ehm, signori. Come lo gestiamo quest’anno, Halloween?”.

Il quesito era banale e serissimo al tempo stesso. Ché Halloween – si sa – è una festa molto sentita negli Stati Uniti; una festa attorno alla quale, fra le altre cose, ruota anche una buona fetta di industria. E va da sé che, a meno di un mese e mezzo dal grande giorno, questa fetta di industria aveva già ordinato ai fornitori i prodotti da mettere in vendita in negozio, aveva già pianificato feste scolastiche e palinsesti televisivi, aveva già investito parecchi soldi nel progettare attrazioni per famiglie e parchi divertimento all’insegna dell’orrore.

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Venerdì 13 e altri giorni sfortunati

Una penna spuntata

In quel capolavoro che è Religion and the Decline of Magic, il professor Keith Thomas si domanda: da dove nasce la superstizione che certi giorni siano jellati?

È una domanda interessante, anche perché stiamo parlando di una superstizione con origini antichissime e diffusa in tutto il mondo. Ovviamente, cambiando le zone e i periodi storici presi in esame, cambia anche la lista dei giorni funesti; ma l’idea che esistano sul calendario dei giorni jellati si ritrova in qualsiasi società preindustriale. Nel bacino del Mediterraneo, già l’Antica Roma aveva sviluppato il suo elenco di dies nefasti; ma elenchi di “giornate no” con caratteristiche molto simili sono stati prodotti anche dalle civiltà che in quello stesso periodo storico si sviluppavano in Cina e nel Medio Oriente.

Ma allora: come e perché si sviluppa in una società questa credenza?
E soprattutto, con quale criterio ogni popolazione si sceglie il suo elenco…

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I giorni egiziani: quelli in cui non conveniva andar dal medico

Una penna spuntata

Li chiamavano “giorni egiziani” e nessuno saprebbe dire il perché: di certo, gli abitanti del Cairo non c’entravano assolutamente niente. Nel Medioevo si mormorava che questo elenco di giorni funesti fosse stato stilato da Ermete Trismegisto o da altri imprecisati astrologi dell’Antico Egitto, che avevano saputo identificarli attraverso il moto degli astri. In realtà, la cosa non ci risulta affatto (o meglio: è vero che gli Egiziani avevano un elenco di giorni funesti, ma si trattava di giorni funesti con date e caratteristiche completamente diverse).
Dobbiamo quindi pensare che gli astrologi egiziani siano stati tirati in ballo a posteriori, per dare credibilità alla cosa: evidentemente, già nell’Alto Medioevo “Antico Egitto” era sinonimo di “magia e mistero”.

Ma cosa sono questi giorni egiziani?, vi starete giustamente chiedendo.
Nella tarda antichità e nel Medioevo, erano – né più né meno – un insieme di giorni funesti nei quali si riteneva fosse pericoloso…

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Attenzione! Arrivano i giorni canicolari!

Una penna spuntata

Ebenezer Scrooge aveva un cuore così freddo che trasudava gelo ovunque egli andasse: “la sua bassa temperatura se la portava sempre addosso”, scrive Dickens, “al punto che l’ufficio diventava gelido al suo ingresso persino nei giorni canicolari”.
Una abilità notevole, non v’è dubbio. Una abilità di cui però, col passar dei secoli, s’è persa la portata: sì, perché (si potrebbe chiedere il lettore moderno) in effetti che caspita è un giorno canicolare?

Noti nelle poleis greche e nell’Antica Roma, e tenuti in gran considerazione dai medici moderni che li avevano conosciuti grazie alla mediazione dei monaci medievali, i giorni canicolari erano – per dirla sinteticamente – i giorni più caldi dell’anno. Erano insomma i giorni in cui la terra veniva sottoposta alle sferzate di quella che ancor oggi definiamo “la canicola”.

In quei giorni, la “stella del cane” – così come la chiamavano gli astronomi greci – sorgeva in contemporanea…

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Breve storia universale delle epidemie che hanno decimato il mondo — Una penna spuntata

Di Agenti Patogeni è pieno il mondo. Ognuno di loro ha gusti specifici e ha affinato tecniche diverse per portare a casa la pagnotta, ma tutti sono accomunati da un’unica ambizione: fare un lavoro come si deve ammazzando un fracco di persone, guadagnandosi quel titolo di “Epidemia” che è necessario per passare alla Storia.

Breve storia universale delle epidemie che hanno decimato il mondo — Una penna spuntata
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