Furono giorni di shock totale, di lutto collettivo e di raccapricciato orrore di fronte a quella tragedia imponderabile. Poi, quando gli Statunitensi iniziarono pian piano a metabolizzare ciò che era successo in quel drammatico 11 settembre 2001, qualcuno cominciò timidamente a porre domande di natura logistica. Tipo: “ehm, signori. Come lo gestiamo quest’anno, Halloween?”.
Il quesito era banale e serissimo al tempo stesso. Ché Halloween – si sa – è una festa molto sentita negli Stati Uniti; una festa attorno alla quale, fra le altre cose, ruota anche una buona fetta di industria. E va da sé che, a meno di un mese e mezzo dal grande giorno, questa fetta di industria aveva già ordinato ai fornitori i prodotti da mettere in vendita in negozio, aveva già pianificato feste scolastiche e palinsesti televisivi, aveva già investito parecchi soldi nel progettare attrazioni per famiglie e parchi divertimento all’insegna dell’orrore.
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